PERCHÉ TUTTO QUELLO CHE CREDETE DI SAPERE SULL’ASSASSINIO DI LINCOLN È SBAGLIATO (PARTE II)

Fonte: Center For An Informed America

Di Dave McGowan
9 febbraio 2014

So cosa state pensando adesso: “Come diavolo hai potuto lasciare Francis Tumblety fuori dall’articolo precedente? In confronto a lui, ragazzi come Boston Corbett, Henry Rathbone e Edwin Stanton sembrano perfettamente sani di mente. E di chi era il nome che più bizzarramente girava sulla bocca di tutti a differenza dello stimato dottor Francis Tumblety durante gli anni successivi all’assassinio? E inoltre, non meriterebbe una menzione d’onore solo per i ridicoli peli del viso?”

Non posso proprio parlarne molto a riguardo. Penso che sia stata forse un’omissione inconscia così da avere argomentazioni davvero valide con cui iniziare questo articolo. Perché per come vanno solitamente le cose, la storia di Francis Tumblety è dannatamente interessante. E veramente bizzarra. Ma prima di arrivare a lui, devo inoltre aggiungere brevemente alla lista padre Wiget. Non è possibile sapere molto su di lui se non che venne assegnato come guida spirituale di Mary Surrat durante il breve periodo in cui rimase seduta nella sua cella in attesa di essere giustiziata, e che lui morì subito dopo.

Per quanto riguarda adesso l’uomo che ci interessa, Francis Tumblety fu arrestato il 5 maggio 1865, con l’accusa di essere complice nel complotto dell’assassinio di Abraham Lincoln. Tumblety era un socio del – e secondo alcuni rapporti a volte un datore di lavoro del – cospiratore giustiziato David Herold. Il suo arresto venne ordinato dal segretario di guerra Edwin Stanton. Comunque per essere onesti su Tumblety, va fatto notare che era solo una delle circa 2.000 persone arrestate tra i possibili cospiratori. È così che funzionano le cose in una democrazia, sapete: prima le si imprigiona ingiustamente, poi si fanno domande.

Lo stimato dottor Francis Tumblety

Ad ogni modo, Tumblety fu trattenuto per quasi un mese prima di essere rilasciato il 30 maggio 1865. Prima del suo arresto, aveva vissuto una vita molto frizzante. Nato intorno al 1833 e cresciuto a New York, Tumblety veniva considerato dalla maggior parte della gente un ciarlatano e un pazzo. Quando era ancora minorenne, secondo quanto riferito vendeva materiale pornografico. In poco tempo si trasformò in un “medico ayurveda” ciarlatano che venne cacciato da varie zone del paese per truffa. In uno dei casi segnalati, venne coinvolto direttamente nella morte di un “paziente”, sebbene non abbia subito ripercussioni per le sue azioni. Secondo un resoconto, possedeva una collezione di uteri umani in mostra nella sua casa a Washington DC.

Circa ventitré anni dopo il suo arresto a Washington, Tumblety prese alloggio in una pensione nel quartiere londinese di Whitechapel. Venne identificato in quel momento, e venne indicato da vari ricercatori da quella volta, come il principale sospettato negli omicidi di Jack lo Squartatore non ancora risolti. Il 7 novembre 1888, in seguito ad un arresto per “grave indecenza”, Tumblety lasciò il paese il 20 novembre sotto falso nome e tornò frettolosamente negli Stati Uniti, dove vi morì circa cinque anni dopo.

Quali sono le probabilità, ci si chiede, che la stessa persona sia sospettata di essere coinvolta in due crimini così completamente diversi e apparentemente non collegati? Due crimini separati da un vasto oceano e da un trascorso di quasi due decenni e mezzo? Verosimilmente circa le stesse probabilità che un tipo come John Phillips abbia collegamenti sia con l’omicidio Black Dahlia che con il bagno di sangue Manson.

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Nella foto sotto è la Derringer a colpo singolo che, secondo la leggenda che tutti conosciamo così bene, John Wilkes Booth utilizzò per assassinare il presidente Abraham Lincoln. Uno dei più iconici esemplari tra i cimeli storici di questo paese, che è stato esposto per decenni, visto da milioni di curiosi e di cui hanno scritto migliaia di persone. Ma dopo esser trascorsi 149 anni, sembra che nessuno abbia mai pensato di chiedersi perché Booth, un uomo così intelligente e colto a detta di tutti, avrebbe scelto di portarsi un’arma così ridicola per la sua missione.

Immaginiamo che sia la sera del 14 aprile 1865 e voi siate John Wilkes Booth. La vostra missione è assassinare il presidente. In un teatro affollato. Nel bel mezzo di Washington, che in quel momento è pesantemente fortificata e militarizzata. Perché, sapete, c’è in corso una guerra. E la base operativa del nemico, a Richmond, in Virginia, è a sole 100 miglia di distanza. Pertanto la capitale della nazione brulica di personale militare armato, pattuglie di polizia armata e delinquenti armati al servizio di Baker e Stanton.

La vostra missione quindi non sarà facile. Il presidente è sotto scorta armata, o almeno dovrebbe esserlo. Dovrebbe anche essere in compagnia del generale Ulysses S. Grant, che è risaputo essere sempre armato. Certo, Grant ha scelto fortuitamente di andarsene da Dodge poche ore prima di accompagnare i Lincoln a teatro, ma voi non dovreste aver modo di saperlo, proprio come non dovreste aver modo di sapere che Parker abbandonerà il suo posto. E non mancherà altro personale armato nel Ford’s Theatre, incluso il capitano dell’esercito Theodore McGowan (nessuna parentela), che è seduto molto vicino all’ingresso dove ci sono i sedili di Lincoln.

Perciò dovete presumere che dovrete superare almeno due assistenti armati, e forse anche di più, per arrivare al presidente. E dovrete farlo senza sparare un colpo, dal momento che ne avete solo uno e dovrete tenerlo per Abe. E poiché l’unica possibilità realistica che avete di uccidere Lincoln con la vostra arma estremamente imprecisa è avvicinarvi di soppiatto dietro di lui e infliggergli un colpo ravvicinato alla testa, dovrete superare le guardie senza fare alcun rumore. E dal momento che si suppone che anche Grant fosse nella lista dei morti, dovrete uccidere anche lui, cosa che immagino dovrete fare colpendolo con la vostra pistola ormai scarica. Dovrebbe essere abbastanza semplice.

Ford’s Theatre, intorno al 1865

A proposito, non siete in una missione suicida, quindi anche se in qualche modo riuscirete ad assassinare con successo il presidente, e presumibilmente anche il generale Grant, avrete comunque dei guai seri da lì a poco. Prima di tutto, dovrete fuggire da un teatro gremito di persone, molte delle quali armate. Perché nell’aprile del 1865, l’inizio dell’era che verrà mitizzata come i giorni del “Wild West”, ci sono pistole ovunque e tutti vanno in giro armati. E voi, ovviamente, avrete sperperato i proiettili e sarete disarmati.

Se in qualche modo riuscite ad uscire dal teatro, dovrete affrontare l’ardua prospettiva di uscire dalla città e attraversare il Potomac. E come potrei già aver detto, DC pullula di soldati armati, spie armate e polizia armata, compresi i cittadini. E il vostro unico mezzo per difendervi sarà a mezzo di un pugnale, che verosimilmente non sarà molto efficace.

Il vostro obiettivo è raggiungere il Navy Yard Bridge, che vi porterà oltre il Potomac e in relativa sicurezza. Ma anche se lo raggiungete, avete ancora un grosso ostacolo da superare: il ponte ha un coprifuoco rigoroso e la guardia armata ha l’ordine permanente di non permettere a nessuno di attraversare senza esplicita autorizzazione. In ogni caso se tentate di attraversare privi di autorizzazione, verrete colpiti. Una pistola potrebbe tornare utile, ma non ne avrete una.

Il Navy Yard Bridge, il passaggio di John Wilkes Booth fuori città

Per ricapitolare quindi, vi siete prefissati un obiettivo molto ambizioso. Dovete prima arrivare al presidente, che è seduto in una loggia privata di un teatro affollato con almeno due assistenti armati. Dovete quindi uccidere il presidente con un solo colpo, perché la vostra arma non consente seconde possibilità, e in qualche modo uccidere anche il generale Grant. Dovete poi, da disarmati, fuggire prima dal teatro e poi dalla città, e dovete superare una guardia armata al ponte. E dovete farlo con un solo proiettile in canna. È difficile immaginare che qualcosa possa andare storto con un piano così brillante.

Ovviamente non deve essere così. Ci sono altre armi disponibili. Armi più adatte alla vostra missione. E da presunti agenti del Sud, dovreste sicuramente saperlo. Dopotutto, sono stati i gruppi di guerriglia confederati che hanno aperto la strada alla tattica “colpisci e terrorizza” che utilizza una forza schiacciante a mezzo di più revolver. Abbiamo visto tutti immagini di pistoleri del selvaggio West che cavalcano furiosi con le redini tra i denti, sei tiratori che sparano con entrambe le mani. È naturale liquidare tali immagini come una banale creazione di Hollywood. Ma stranamente, in realtà non lo è. Gruppi ribelli come i Mosby’s Rangers e i Quantrill’s Raiders si sono davvero addestrati per fare esattamente questo. E indossavano fondine su misura che potevano contenere fino a sei revolver, tre per lato.

Quelle figure semi-mitiche della storia americana che conosciamo come Frank e Jesse James, e Jim, Bob, John e Cole Younger, e Bill, Grat, Bob ed Emmett Dalton, appresero le abilità dei “fuorilegge” del selvaggio West che in seguito impiegarono mentre cavalcavano con pistoleri del calibro di William Quantrill e “Bloody Bill” Anderson. Ma non è proprio questo il punto – il punto è che i revolver sono facili da trovare e potrebbero essere utili più di un Derringer a colpo singolo abbastanza inutile. E secondo la storia ufficiale, avete sicuramente accesso ad almeno due di questi (nella foto sotto).

Ci sono anche altre cose che potreste voler considerare, ad esempio non commettere il crimine come fece John Wilkes Booth. Dopotutto, siete un famoso attore di teatro, il che significa che siete anche addetti al guardaroba e al trucco. Perché nella vostra epoca, voi e i vostri coetanei dovete occuparvi voi stessi di quelle mansioni, quindi viaggiate con un paio di grandi bauli pieni di cose come parrucche e barbe finte. Potreste facilmente indossare un travestimento convincente per non essere facilmente riconosciuti. Quindi non dovete preoccuparvi di uscire vivi dalla città; tutto quello che dovete fare è uscire dal teatro, abbandonare rapidamente il travestimento, e in seguito potete girare intorno e riunirvi alla folla del Ford senza destare alcun sospetto.

E voi, dopotutto, avete tanto da perdere. Anche se riuscirete a fuggire da Washington, il vostro stile di vita e la vostra carriera saranno ricordi lontani. Tutta la fama, tutta l’adorazione femminile, tutto il successo, tutta la ricchezza… tutto sparirà se commettete il ​​crimine perpetrato da John Wilkes Booth. Pertanto potreste voler indossare un travestimento. E sostituire quella Derringer con un revolver o due. E magari portare con voi un complice o due così da avere ulteriore potenza di fuoco. Avete parecchi co-cospiratori tra cui scegliere.

Potreste anche voler riconsiderare se il Ford’s Theatre sia il posto migliore per farlo. Secondo numerosi storici, Lincoln aveva la cattiva abitudine di ignorare i consigli degli assistenti e di passeggiare per Washington a volte senza scorta, lasciandolo seriamente vulnerabile. Ciò potrebbe rendere un po’ più facile l’impresa.

Fanny Brown, una delle tante amanti di Booth

In sintesi, quindi, la cosa migliore da fare è probabilmente attentare alla vita di Lincoln quando è solo e senza protezione. E probabilmente dovreste portare con voi una potenza di fuoco più imponente, per ogni evenienza. Se siete determinati a farlo in teatro, dovreste indossare un travestimento e portare con voi un paio di altri uomini armati nel caso in cui uno o più tra di voi veniate uccisi o vi fosse impedito fisicamente di raggiungere il presidente. La cosa più stupida che potreste fare probabilmente sarebbe andare da soli, come John Wilkes Booth, e armarvi solo di una Derringer. Ma immagino che non si possa discutere sul successo dell’operazione… giusto?

Nel frattempo, anche uno dei vostri compagni d’armi, Lewis Paine/Payne/Powell, ha un compito difficile davanti a sé. Il suo obiettivo è uccidere il Segretario di Stato di Lincoln, William Seward, che è in convalescenza nel suo maestoso maniero nel cuore di Washington dopo aver riportato gravi ferite durante una caduta da una carrozza trainata da cavalli appena nove giorni prima. Seward aveva riportato una mascella inferiore rotta, un braccio destro fratturato, legamenti lacerati al piede e lividi intensi su gran parte del suo corpo.

Il segretario 63enne è quindi fisicamente vulnerabile, ma assassinarlo non sarà comunque facile. Per cominciare, Paine dovrà ottenere l’accesso alla tenuta. Poi dovrà trovare Seward senza conoscere la disposizione o quale piano o in quale delle tante stanze della casa si trovi la segretaria. E dovrà superare molte persone, perché ci sono non meno di altri otto adulti normodotati in casa, cinque dei quali sono uomini, e due sono militari. E ci sono armi facilmente accessibili in casa. Inoltre, come potrei aver già detto, ci sono pattuglie armate in tutta la città, e sono abbastanza in grado di rispondere rapidamente a qualsiasi segnale di disturbo nella residenza del Segretario di Stato.

La vista posteriore del Ford’s Theatre e del “Baptist Alley”

L’attacco a Seward è stato quasi cancellato dai nostri libri di storia, ma nel 1865 venne descritto come parte integrante del complotto contro Lincoln, in particolare durante il processo farsa dei presunti cospiratori. Oggi viene menzionato solo di sfuggita, se non del tutto evitato. Anche perché forse la storia non ha interamente senso.

In casa ci sono: William Seward, il Segretario di Stato ferito; William Bell, il servitore nero di Seward; Frederick Seward, figlio di William e il suo assistente segretario di Stato; il maggiore Augustus Seward, l’altro figlio e ufficiale di carriera dell’esercito (che sarà promosso tra poche settimane a tenente colonnello); il soldato semplice George Robinson, assistente personale di Seward (che sarà promosso sergente in poche settimane); Emerick Hansell, un corriere del Dipartimento di Stato americano; Frances Seward, la moglie del segretario (che presto morirà); Fanny Seward, sua figlia (che presto morirà); e, infine, la moglie di uno dei figli di Seward.

Payne ovviamente sta andando da solo, proprio come Booth, per ragioni che apparentemente non hanno mai richiesto una spiegazione. I cinque uomini possenti in casa, almeno un paio dei quali si presume siano armati, rappresenteranno una sfida fisica. Le tre donne rappresenteranno una minaccia fisica minore, ma è molto probabile che una o più di loro scappino in strada ad avvertire le pattuglie vicine. E solo il fatto che ci siano così tante persone in mezzo renderà estremamente difficile per Powell controllare la situazione.

Un altra delle amanti di Booth, questa non identificata

La missione di Paine non è diversa da quella di Booth; deve entrare nell’edificio, farsi strada oltre ogni resistenza per raggiungere il suo obiettivo, eliminarlo, farsi strada fuori dall’edificio oltre ogni resistenza, e poi trovare in qualche modo la via d’uscita da Washington. Ma a differenza di Booth, Payne non avrà nemmeno un proiettile con cui lavorare. Invece, sta entrando armato solo di mazza e di coltello. E uscirà con nient’altro che i vestiti sulle spalle.

Tecnicamente parlando, porterà una pistola, ma non funziona e quindi è utile solo come randello. In una città traboccante di armi, Paine ha scelto di portarne una che non funziona. Il che significa che, fortunatamente per i Seward, nessuno morirà.

Paine però lascerà una scia di distruzione una volta entrato nella tenuta, che si trova ad una mezza dozzina di isolati dal Ford’s Theatre. Frederick Seward rimarrà gravemente ferito, con la testa spaccata e il cranio fratturato in due punti. Anche il maggiore Augustus Seward subirà gravi ferite alla testa, con un rapporto che afferma che venne mezzo scalpato. Anche il soldato Robinson sarà gravemente ferito, con profonde coltellate al petto. Come Emerick Hansell che riceverà almeno una ferita al petto profonda e molto grave. E come Fanny Seward che sarà ferita, in qualche modo non specificato. E William Seward – che giace a letto supino, incapace di difendersi – sarà brutalmente pugnalato alla testa e al collo, ma sopravvivrà, nonostante la sua condizione già indebolita, miracolosamente.

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È difficile credere che l’attacco al Segretario di Stato Seward abbia mai avuto luogo. Lewis Paine avrebbe ferito gravemente sei persone in un combattimento corpo a corpo, quattro dei quali uomini forti, eppure, come rivelano le foto scattate subito dopo il suo arresto pochi giorni dopo, non ebbe riportato nemmeno un graffio. Presumibilmente lasciò dietro di sé cappello, pistola e coltello, creando una visibile traccia di prove, ma perché avrebbe dovuto lasciare indietro le sue uniche armi? Si presume abbia anche lasciato un cappotto macchiato di sangue con guanti e baffi finti in tasca nei boschi appena fuori Washington. Lewis Paine era apparentemente un presunto assassino molto premuroso.

 Lewis Paine, aprile 1865

Le descrizioni sulle condizioni delle vittime giunsero dalle prime tre persone che arrivarono convenientemente sulla scena del crimine: il Segretario di Guerra Edwin Stanton, il Segretario della Marina Gideon Welles e il chirurgo generale General Joseph Barnes. Vedete, proprio i tipici primi soccorritori. Nessuno di loro riferì di aver visto Augustus lì. Stanton inizialmente affermò che solo William Seward, Fred Seward e George Robinson fossero rimasti feriti; Augustus Seward, Emerick Hansell e Fanny Seward vennero aggiunti in seguito all’elenco delle vittime, apparentemente in modo che l’accusa potesse avere testimoni adeguati. Passò un mese intero prima che Fanny Seward si facesse avanti con il suo resoconto sull’agguato.

Augustus fu successivamente presentato al processo sia come vittima sia come testimone oculare dell’agguato – agguato che molto probabilmente non ebbe luogo, nella casa in cui lui non si trovava in quel momento. La sua testimonianza fu in netto contrasto con quella di Robinson, con entrambi gli uomini che affermavano di essere stati nella stanza e di aver assistito personalmente all’agguato a William Seward. Non solo i loro resoconti differivano in modo significativo, ma nessuno dei due spiegava davvero perché con loro due nella stanza, e persino con Frederick e Hansell in casa, non fossero stati in grado di difendere il segretario.

Questa straordinaria immagine di Paine, scattata nell’aprile del 1865, è stata accuratamente colorata

È impossibile determinare se il presunto agguato sia mai avvenuto, ma pare estremamente improbabile. Non sembra logisticamente possibile che un uomo a malapena armato abbia fatto ciò che si suppone abbia fatto Paine. E non sembra fisicamente possibile per lui averlo fatto senza subire una sola ferita visibile. Non ci sono prove tangibili che Paine sia mai entrato in casa. L’unica “prova” che sia mai esistita sono i resoconti dubbi (e contrastanti) raccontati dalle presunte vittime e dagli alti funzionari di gabinetto che capitarono proprio per primi sulla scena.

Rivediamo ora brevemente gli elementi chiave di questa storia: due assassini; tre obiettivi; numerose persone da superare per raggiungere quegli obiettivi; numerose altre persone con cui cavarsela per fuggire dalla scena; una città essenzialmente sotto la legge marziale; e un, esattamente un, proiettile. Qualcuno vede qualcosa di distorto in questo scenario?

Continua…

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