RIVISITAZIONE DELL’11 SETTEMBRE 2001 (PROLOGO I)

Fonte: Center For An Informed America

Di Dave McGowan
12 settembre 2001

Benvenuti nel nuovo e migliorato stato di polizia

“Vedremo in futuro un gran numero di articoli redatti dai cosiddetti esperti e dai funzionari pubblici. Ci metteranno in guardia sempre di più su violenza, rapimenti e terroristi. I mass media, le forze armate e le agenzie di intelligence satureranno le nostre vite attraverso tattiche intimidatorie fasciste e “predizioni” che sono già state pianificate in modo che si avverino”.

Mae Brussell – teorico della cospirazione, 1974

Ho un amico con cui spesso non sono d’accordo su questioni riguardanti la politica. Pensa che io sia un pazzo complottista, e io penso di lui che sia un fascista reazionario. C’era una cosa su cui però eravamo d’accordo.

Qualche settimana fa, gli ho detto che i nostri impavidi leader erano in procinto in maniera molto rischiosa di scatenare sul mondo armi “tattiche” nucleari. Sebbene dubitasse seriamente che fosse realmente così, è convenuto di buon grado con me che un’azione del genere sarebbe stata avventata e irragionevole. Ha affermato che non poteva immaginare alcuno scenario in base al quale tale azione sarebbe stata giustificata e che avremmo dovuto evitare, a tutti i costi, di oltrepassare quella limite. Credeva che varcare quella soglia, potesse solo servire ad aumentare le tensioni e a rendere questo pianeta un luogo molto più pericoloso in cui vivere.

È stata una delle tante persone che ieri mi ha chiamato per discutere dei presunti attacchi terroristici contro l’America. Nel corso di quella telefonata, ha dichiarato categoricamente che non appena i colpevoli sarebbero stati identificati, loro e i loro complici avrebbero dovuto essere bombardati con armi nucleari. Quando gli ho riportato alla mente la nostra conversazione di poche settimane prima, ha risposto che la situazione adesso è cambiata. Ho chiesto lui, se avesse considerato se magari non fosse proprio quello il punto degli attentati. Imperterrito, ha ribadito la propria convinzione che io fossi un pazzo teorico della cospirazione.

Scusate il mio cinismo, ma per caso noi americani abbiamo perso completamente la nostra capacità di pensare? Adesso siamo talmente cerebrolesi da pendere completamente dalle labbra dei nostri media, e il loro parterre infinito di “esperti”, da non riuscire a dare un senso agli eventi che accadono nel mondo? Siamo davvero così stupidi o solo i nostri leader pensano che lo siamo?

Le azioni intraprese la mattina dell’11 settembre sono stati crimini – crimini orrendi contro l’umanità, certo, ma in ultima analisi, non molto diversi da qualsiasi altro crimine. E il primo passo per risolvere qualsiasi crimine è analizzare chi avesse un movente e chi avesse i mezzi e l’opportunità per commetterlo.

Quanto al movente, ci viene intimato di credere che i sospettati più probabili siano una banda di terroristi islamici. Ma è realmente così? Era davvero un gruppo terroristico sponsorizzato dallo stato che aveva più da guadagnare nel lanciare un simile assalto? O forse erano i nostri leader politici, aziendali e militari?

Anche se il popolo dei territori palestinesi oggi può benissimo festeggiare per le strade per celebrare il colpo sferrato contro gli Stati Uniti, di certo non emergerà come vincitore di questa tragedia nazionale. Quando le bombe cominceranno a piovere su di loro, come certamente accadrà, la perdita di vite umane, proprietà e speranza sarà per loro molto più profonda di quanto lo sarà per la gente di New York. La loro “vittoria” a breve termine si rivelerà davvero vuota.

Di sicuro ciò non significa che non ci siano governi, gruppi o organizzazioni in tutto il mondo – o all’interno di questi confini – che nutrano legittimi rancori nei confronti del governo degli Stati Uniti. Il numero di tali entità è un’infinità. Duecento anni di imprese militari imperialiste, palesi e occulte, hanno creato svariati nemici della nazione americana e un’enorme quantità di residuo rancore. Eppure nessuno di questi gruppi aveva qualcosa da guadagnare sferrando un simile attacco.

Gli Stati Uniti, d’altro canto, hanno molto da guadagnare all’indomani di questo capitolo della storia americana. Ora, non sto parlando, ovviamente, del popolo di questo paese, che pagherà un prezzo esorbitante per la carneficina dell’11 settembre. Il Grande Fratello ci ha assicurato che saremo protetti da atti futuri di questo genere, e daremo il benvenuto a braccia aperte alle ‘riforme’ repressive e apertamente fasciste che verranno attuate.

Il popolo di questo paese, e del mondo, è sempre quello che paga lo scotto per atti di grave illecito governativo. Le persone di qualche sfortunato paese (o paesi) che sarà identificato come colpevole pagherà con la propria vita e con la vita dei propri figli. Il popolo americano, e gran parte del mondo occidentale, pagherà con la totale eliminazione dei loro restanti diritti umani, civili e alla privacy.

Uno scenario del genere va solo a vantaggio di coloro che siedono in cima alla catena alimentare. I nostri leader eletti – solo nel senso che ogni due anni ci viene data una scelta tra due candidati intercambiabili – godranno della libera concessione di calcare la mano attraverso una legislazione così atrocemente reazionaria che solo giorni fa sarebbe stato impensabile. La spesa militare e la militarizzazione del paese aumenteranno a livelli febbrili.

Benvenuti, amici miei, nel nuovo e migliorato stato di polizia, lo stato di polizia più grande, più potente e tecnologicamente avanzato che il mondo abbia mai visto. Con la tanto lodata economia statunitense che affonda e le cifre sulla disoccupazione che raggiungono i livelli più alti da anni, tutto questo andrà a vantaggio dei “poteri costituiti”.

La cruda verità è che tutte le misure “antiterrorismo” sono progettate non per proteggere il popolo americano dagli attacchi o per proteggere le nostre “libertà”, ma per proteggere la ricchezza e il potere – ed in particolare lo strapotere economico attualmente detenuto dalle corporation americane – e per limitare quelle stesse libertà che minacciano il mantenimento di quella ricchezza. Questa tragedia americana, in altre parole, fa direttamente il gioco dell’élite corporativa e militare di questa nazione, che da anni si fa propaganda verso una politica estera più bellicosa e imperialista e per una legislazione più repressiva qui sul fronte interno. Avendo consegnato alle masse un pretesto per mettere in atto tali misure, sono i nostri leader – eletti o meno – che possono trarre il massimo vantaggio dallo spargimento di sangue di ieri.

Per quanto riguarda la questione di chi avesse i mezzi e l’opportunità di commettere questi crimini, la versione ufficiale sostiene che fossero opera di un’organizzazione terroristica straniera ben organizzata. I funzionari hanno riconosciuto che l’operazione sia stata una serie di attacchi eccezionalmente ben pianificati e ben coordinati che abbia richiesto mesi di pianificazione e una vasta rete di co-cospiratori affinché fossero portati a termine. L’operazione è stata così ben organizzata che i portavoce del governo e gli interlocutori televisivi (che in realtà sono la stessa cosa) non sono stati in grado di spiegare parte degli eventi accaduti nella giornata. Molte domande sono rimaste prive di risposta e alcune non sono state poste affatto. Alcune delle risposte che sono state fornite hanno messo a dura prova la credibilità ben oltre il limite.

Una domanda a cui non è stata data una risposta è, come un aereo sia riuscito a penetrare così in profondità nello spazio aereo del Pentagono, nonostante il fatto che altri due aerei si fossero già schiantati sulle torri del World Trade Center. A parte le ridicole affermazioni attuali, lo spazio aereo che circonda il Pentagono è probabilmente lo spazio aereo più strettamente e militarmente controllato e sicuro del mondo. Sarebbe tutto più vero all’indomani di un attacco “terrorista” su larga scala a New York City.

È stato affermato che anche se l’approssimarsi dell’aereo avesse fatto scattare un allarme, non sarebbe stato preso di mira a causa del fatto che si trattava di un aereo commerciale con molte vite innocenti a bordo. Questa non ha senso. Chiunque pensi che il personale militare/di intelligence degli Stati Uniti esiterebbe nel prendere di mira un aereo di linea commerciale, in particolare alla luce del fatto che due di questi aerei fossero già stati utilizzati in attacchi suicidi, vive in un mondo fantastico creato dai media. La questione quindi di come questo aereo sia stato in grado di “eludere” le formidabili difese del Pentagono dovrebbe ricevere un attento esame da parte della stampa “libera” ed “indipendente” americana. Non c’è praticamente alcuna possibilità che ciò accada.

Un’altra domanda che richiede una risposta è, come squadre di presunti dirottatori armati siano riusciti a violare le misure di sicurezza di almeno tre aeroporti principali e dirottare con successo quattro voli separati. Contrariamente a quanto affermato finora, le precauzioni di sicurezza attualmente in vigore negli aeroporti statunitensi sono tutt’altro che “negligenti”. Questo è stato implicitamente riconosciuto questa mattina, quando sono iniziate ad arrivare notizie secondo cui i dirottatori avessero armi improvvisate composte da lamette e altri oggetti trasportati nei loro kit da barba. Le emittenti di televisive e via cavo che hanno riportato questo avvenimento lo hanno fatto restando impassibili.

Questo scenario sarebbe ridicolo se questa storia non fosse così tragica. Secondo gli ultimi resoconti ufficiali, su ciascuno degli aerei dirottati si sono imbarcati da tre a cinque terroristi (tutti questi terroristi, ovviamente, erano fanatici religiosi a tal punto da aver accettato di dare la vita per la causa in cui credevano, e nessuno di loro presumibilmente ha avuto ripensamenti una volta che l’operazione era in corso). Qualcuno crede davvero che dei tizi che brandiscono manici di spazzolini da denti con lamette da barba incorporate potessero ottenere in modo rapido ed efficiente il controllo di un aereo di linea commerciale? Io penserei che un gruppo del genere avrebbe piuttosto le mani impegnate nel tentativo di rapinare un negozio di liquori.

Per come è stato riportato, come potrebbe una tale “cellula terroristica” sopraffare contemporaneamente gli equipaggi di volo e rinchiudere tutti i passeggeri dei voli nella parte posteriore degli aerei? Non mi considero un tipo particolarmente coraggioso o eroico, ma non esiterei un secondo ad affrontare un paio di individui che brandiscono spazzolini da denti, in particolare se la mia vita, o la vita della mia famiglia, fosse a rischio e se sapessi di avere una sessantina di persone (il numero medio di passeggeri sui voli) dietro di me ad appoggiarmi. Forse sono l’unico, ma in qualche modo penso che la maggior parte degli americani sarebbe all’altezza della situazione.

Tuttavia, secondo quanto riferito, queste squadre terroristiche sono riuscite dove tanti altri terroristi meglio armati hanno fallito. La maggior parte dei tentativi di dirottamento, come hanno riconosciuto i funzionari, si concludono con un fallimento. Non ce n’è stato uno che abbia avuto successo in questo paese da un decennio. Eppure queste squadre ci sono riuscite, e su scala spettacolare, in quattro tentativi su quattro e con dalla loro parte solo le armi più primitive. A cosa dobbiamo attribuire questo risultato? Non cercate risposte nei media.

Forse la domanda più ovvia sollevata dagli attacchi, e a cui i funzionari hanno in maniera flebile tentato di rispondere, sarebbe, in che modo la pianificazione di un’operazione del genere possa essere sfuggita all’attenzione dei servizi di intelligence del paese. Ogni volta che si verifica un evento del genere, le agenzie di intelligence in modo piuttosto prevedibile chinano la testa, piegano le spalle e sorridono timidamente mentre spiegano la loro impotenza nel prevedere tali cose: “Abbiamo fatto del nostro meglio”, spiegano, “ma le nostre risorse sono limitate, i nostri avversari formidabili e le nostre fonti non infallibili”.

È davvero una bella storia, ma la realtà è che la CIA – insieme a FBI, ONI, DIA, NSC, NSA, DEA e praticamente ogni altro acronimo di tre lettere a cui potreste pensare – costituisce la più grande e insidiosa rete di intelligence che il mondo abbia mai visto. I suoi agenti si sono pienamente infiltrati in ogni governo straniero del pianeta, così come in ogni significativo gruppo “terrorista” e in ogni movimento di resistenza interno che abbia mai posto una minaccia anche remota verso gli obiettivi di coloro che guidano il macchina di governo americana. È semplicemente inconcepibile che un attacco così ambizioso possa essere stato pianificato, coordinato e sferrato all’insaputa di numerosi membri dello stato di sicurezza nazionale.

Questa è la realtà inevitabile che nessun volo pindarico di media e di governo può cancellare, nonostante il fatto che i politici e i loro burattini dei media faranno gli straordinari per fare esattamente questo. Basta spegnere il televisore e accendere il cervello per vedere quanto sia assurda l’affermazione secondo cui questi attacchi abbiano colto di sorpresa la comunità dell’intelligence.

Forse la domanda più inquietante sollevata dagli attacchi è, cosa ha causato esattamente il crollo delle torri gemelle del WTC? L’impatto dei piani ha interessato solo i piani superiori delle torri; le loro fondamenta sono rimaste inalterate. Il Guardian del Regno Unito ha  riconosciuto che l’impatto iniziale dell’aereo comporterebbe meno stress sull’edificio rispetto a quello normalmente causato da forti venti. Gli edifici sono stati progettati specificamente per gestire tale movimento orizzontale.

Il Guardian e i suoi esperti consulenti concludono che il crollo degli edifici sia stato il risultato di esplosioni secondarie, attribuite al rilascio ritardato della grande scorta di carburante trasportata dall’aereo. Com’è possibile che la combustione del carburante del jet sia avvenuta come un’esplosione ritardata e secondaria? Come illustrano graficamente le videocassette riprodotte all’infinito degli attacchi, gli impatti iniziali hanno provocato enormi palle di fuoco e l’immediato inghiottimento di una parte degli edifici in fiamme.

È inconcepibile che i serbatoi di carburante dell’aereo non siano scoppiati all’impatto, assieme al loro contenuto andato immediatamente in combustione. In effetti, se così non fosse, allora come possiamo spiegare le esplosioni iniziali e le palle di fuoco a cui il mondo ha assistito? Cos’è stato esattamente a creare le spettacolari esplosioni iniziali se non è stato il carburante per aerei? Ma se fosse così, cos’è che ha creato le esplosioni secondarie che sembrano si siano verificate? Queste esplosioni secondarie sono state constatate all’inizio della giornata da un giornalista della NBC. Il corrispondente ha dichiarato in onda di aver appena parlato con il commissario per la pubblica sicurezza dei vigili del fuoco che ha verificato che le grandi esplosioni secondarie hanno accellerato il crollo delle torri.

Un corrispondente di un organismo di radiodiffusione del WLS di Chicago, il cui ex collega* è una giornalista della CBS che era sulla scena dell’attentato, ha dichiarato in onda che tale collega avesse assistito al divamparsi di un’enorme palla di fuoco proveniente dalla parte inferiore di una delle torri subito prima che crollasse. E cosa dovremmo farcene di questi rapporti sparsi, nessuno dei quali abbia ricevuto alcun seguito durante la tempesta incessante di servizi da parte dei media?

Per essere precisi, il crollo delle torri, ripreso su nastro perché tutto il mondo potesse vederlo, aveva l’aspetto deciso di implosioni controllate, facilitate dal posizionamento preciso di esplosivi tecnologicamente avanzati. Il mondo non ha mai assistito ad una crollo così completo di un edificio preso di mira da un atto di guerra o da un assalto “terrorista”. Abbiamo visto gli Stati Uniti prendere di mira più di un edificio per farlo crollare. Nella più recente impresa militare, abbiamo visto un edificio dell’ambasciata e uno studio televisivo, tra molti altri, subire attacchi multipli e diretti da bombe e missili guidati all’avanguardia. Gli edifici furono devastati, certo, ma il danno non si avvicinò al cumulo di macerie in cui erano ridotte le torri gemelle.

Abbiamo anche visto un grattacielo di appartamenti israeliani subire un attacco diretto da un missile Scud iracheno durante la guerra del Golfo (in realtà, la maggior parte di noi probabilmente non l’ha visto, tranne quelli che si sono sintonizzati sulla CNN per i brevi momenti quando il filmato è stato mandato in onda; a quanto pare, quel missile Scud è stato effettivamente intercettato in sicurezza da un fidato missile Patriot, o almeno così è stato affermato, proprio come se il filmato non fosse mai andato in onda). Il punto però è che l’edificio è stato colpito e ha subito ingenti danni, e senza dubbio al costo di molte vite. Ma ancora una volta, l’edificio, sebbene tranciato quasi a metà, era in condizioni considerevolmente migliori rispetto alle torri del WTC.

Mi viene in mente allora che forse l’America ha investito fin troppo tempo e denaro nella ricerca di sistemi d’arma sempre più potenti ed efficienti. Chi avrebbe mai pensato che l’arma migliore con cui ridurre in macerie un’intera torre fosse l’aereo stesso. Non doveva nemmeno essere un aereo militare, qualsiasi vecchio aereo commerciale andava bene. Qualcuno, palesemente, avrebbe dovuto dare seguito alle azioni preliminari effettuate in quest’area dai giapponesi durante la seconda guerra mondiale.

In ultima analisi, dobbiamo porci le seguenti domande: chi aveva i mezzi per far salire squadre di commando altamente addestrate su quattro aerei commerciali in volo da tre aeroporti separati? Chi aveva la capacità di violare lo spazio aereo del Pentagono, completamente indisturbato e incontrastato? Quali armi sono state realmente utilizzate per requisire quegli aerei e chi aveva le risorse per farli salire sugli aerei? Chi aveva la capacità di pianificare ed eseguire un attacco così ambizioso e su più fronti senza l’interferenza dei servizi di intelligence statunitensi? Chi aveva le risorse per dotare ciascuna delle quattro squadre di almeno un pilota ben addestrato e suicida? Chi aveva i mezzi e l’opportunità di piazzare cariche esplosive secondarie, se fossero effettivamente state utilizzate?

Infine, forse la domanda più importante da porsi è: chi ci guadagnerà di più dalle desolanti conseguenze? Non è certamente il popolo americano, né alcun movimento di resistenza all’interno di questi confini. Non è(sono) sicuramente l'(gli)obiettivo(i) ancora da identificare dell’ira della nazione (che probabilmente includerà l’Iraq). Ciò sembrerebbe limitare le restanti opzioni.

È del tutto possibile, anzi molto probabile, che membri di qualche gruppo “estremista” abbiano prestato servizio come fanti di questi attacchi. Ma è altrettanto probabile che siano stati usati come pedine nella partita a scacchi globale che funge da nostra realtà collettiva. È anche probabile che questi “terroristi” fossero motivati ​​da rimostranze legittimamente percepite con il governo degli Stati Uniti. Tali motivazioni non erano probabilmente condivise dai loro burattinai, tuttavia, che hanno cinicamente manipolato quei sistemi di credenze affinché fossero utili ai propri scopi. La maggior parte dei partecipanti probabilmente non sapeva che si stesse imbarcando in missioni suicide. Molto probabilmente lo sapevano solo i piloti, e potrebbero benissimo aver ricevuto un po’ di “addestramento” in più rispetto alla media dei piloti.

Tutto questo è, per necessità, solo speculazione a questo punto. I veri fatti del caso emergeranno nel tempo a pezzetti, mescolati con una sana dose di disinformazione. Poco importa però in quale direzione puntano quei fatti. La storia ufficiale è già stata scritta.

*In precedenza è stato erroneamente qui riportato, che la donna che ha effettuato la chiamata fosse la moglie dell’inviato. In realtà era una collega di lunga data. Il corrispondente che mi ha avvisato di questo rapporto ha contattato la stazione per chiedere informazioni riguardo all’acquisto di un’audiocassetta della trasmissione dell’11 settembre e ha ricevuto la seguente fugace risposta: “Legalmente, non siamo autorizzati a fornire i nastri delle trasmissioni”.

Continua…

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