ALL’INTERNO DI LC: LA STRANA MA ESSENZIALMENTE VERA STORIA DI LAUREL CANYON E LA NASCITA DELLA GENERAZIONE HIPPIE (PARTE XII)

Fonte: Center For An Informed America

Di Dave McGowan
27 novembre 2008

“Devo dire che, personalmente parlando, Crosby è stato anche peggio di Manson per quanto riguarda le sensazioni positive della [scena] rock’n’roll locale.”

Terry Melcher

“Sono stato molte volte a casa di Terry Melcher su Cielo Drive .”

David Crosby

Se non sbaglio stavamo discutendo dei Byrds quando è stata interpellata per l’ultima volta la classe, così ci imbattiamo in Terry Melcher, un musicista formidabile dietro le quinte e il primo produttore della band. È abbastanza risaputo che Melcher fosse il figlio dell’attrice “virginale” Doris Day, che aveva solo sedici anni quando fu incinta e diciassette quando nacque Terry. Il padre di Melcher era il trombonista Al Jorden, che secondo quanto riferito picchiava regolarmente Day, e probabilmente anche Terry. Jorden però non fu nei paraggi per molto tempo; la sua morte avvenne quando Melcher aveva solo due o tre anni e fu naturalmente archiviata come suicidio.

Dopo un secondo matrimonio altrettanto breve, Doris Day sposò il suo agente e produttore, Marty Melcher, che era universalmente considerato uno dei più grandi stronzi di Hollywood – e non è un titolo facile da ottenere, data l’agguerrita concorrenza. Come Jorden, Melcher era noto per essere un uomo tirannicamente violento e manesco. Secondo quanto riferito, sottrasse anche circa 20 milioni di dollari a sua moglie/cliente. Il lato positivo però è che adottò e aiutò a crescere Terry, che prese il suo nome.

Terry Melcher era probabilmente una delle figure più importanti che si celavano nella periferia della saga di Laurel Canyon, in virtù del fatto che aveva profondi legami con praticamente tutti gli aspetti della scena del canyon, inclusi i musicisti, la famiglia Manson, la compagnia di ballo di Vito Pauleka e il gruppo di giovani attori di Hollywood generalmente chiamati “Young Turks”.

A quanto pare, Melcher incontrò per la prima volta Vito Paulekas alla fine degli anni ’50 quando Terry era ancora al liceo. Come Melcher ricorderà in seguito, “Vito era un insegnante d’arte. Quando ero al liceo, andavamo nel suo studio perché aveva modelle nude”. Una cinquantina d’anni dopo, questi due, ciascuno a modo suo, avrebbero avuto un ruolo chiave nel lanciare non solo la carriera dei Byrds, ma nell’intera scena musicale di Laurel Canyon, così come nel movimento della controcultura giovanile che la contraddistingueva.

Inoltre, mentre era ancora al liceo, Melcher fece amicizia con Bruce Johnston, il figlio adottivo di un alto dirigente della catena di farmacie Rexall. Mentre crescevano tra le strade non tanto mediocri di Beverly Hills e Bel Air, i due registrarono insieme come il duo canoro Bruce e Terry. Johnstone suonò anche in una band del liceo con Phil Spector, il quale, si ricorderà, condivise con Melcher (e vari altri personaggi di questa storia) il primato di aver perso un genitore per un presunto atto di suicidio.

Come ho già probabilmente detto, sarebbe stato il team di musicisti in studio di Spector, soprannominato The Wrecking Crew, a fornire le tracce strumentali per innumerevoli album delle band di Laurel Canyon. Bruce Johnston, nel frattempo, sarebbe diventato un Beach Boy, sostituendo il membro della Wrecking Crew Glen Campbell, che aveva brevemente sostituito Brian Wilson in seguito alla decisione improvvisa di Brian di non esibirsi più dal vivo. Il fratellino di Brian, Dennis, nel frattempo, consolidò uno stretto legame con Terry Melcher, così come con Gregg Jakobson, un aspirante attore e talent scout che era sposato con la figlia di Lou Costello. L’unico figlio di Costello, tra l’altro, Lou Jr., annegò nella piscina di famiglia il 4 novembre 1943, poco prima di aver raggiunto il suo primo compleanno.

Il trio di Wilson, Melcher e Jakobson, che furono soprannominati i “Golden Penetrators” (Wilson si definiva piuttosto sottilmente “The Wood”), come è noto strinse uno solido legame con un musicista/profeta/penetratore di nome Charlie Manson. Nel 1966, Melcher, insieme a Mark Lindsay della band Paul Revere and the Raiders, prese in affitto e si trasferì nella casa presto resa infame al 10050 Cielo Drive a Benedict Canyon (Lindsay avrebbe poi avuto anche la dubbia distinzione di vivere per un periodo nell’altra famigerata casa mortale del canyon, su Wonderland Avenue; Lindsay era anche un visitatore abituale della Log Cabin). I due furono presto raggiunti dalla fidanzata di Melcher, l’attrice Candace Bergen. Melcher e Bergen rimasero nella casa fino all’inizio del 1969, intrattenendo spesso numerosi ospiti di alto profilo sia dell’industria musicale che di quella cinematografica.

Durante l’estate del 1968, quando Charlie Manson e numerosi membri del suo entourage, tra cui Charles “Tex” Watson e Dean Moorehouse, si frequentavano con il migliore amico di Melcher, Dennis Wilson, Tex e Dean erano soliti visitare regolarmente la casa di Melcher/Bergen su Cielo Drive. Anche Charlie Manson è risaputo avesse visitato la casa di Melcher in diverse occasioni e avesse preso in prestito occasionalmente la Jaguar di Melcher. Non appena Melcher e Bergen lasciarono la casa, Jakobson, secondo quanto riferito, fece in modo che Moorehouse vi subentrasse per un breve periodo, prima che Tate e Polanski ne prendessero possesso nel febbraio del 1969. Durante il soggiorno di Moorehouse, Tex, che in seguito sarebbe stato ritratto come il leader delle squadre d’assalto di Tate e LaBianca, effettuava chiamate regolarmente. In seguito si sarebbe scoperto che la sua rubrica contenesse un numero di telefono di un’ex residenza di Polanski.

Watson si era trasferito a Los Angeles dal Texas nel 1966 dopo aver deciso di abbandonare il college, cosa che chi lo conosceva considerava follemente inusuale. Nella primavera del 1968, quando Charles Watson incontrò Charles Manson a casa di Dennis Wilson, Tex era il co-proprietario alla moda della Crown Wig Creations all’angolo tra la Santa Monica Boulevard e la Rodeo Drive a Beverly Hills. Grazie a quell’impresa, aveva sviluppato ampi contatti con Hollywood, contatti che gli sono tornati utili quando cominciò a gestire grandi transazioni di droga e grandi somme di denaro per Charlie Manson. Tex Watson divenne presto talmente vicino a Manson che, secondo Ed Sanders, era solito a volte lamentarsi “di pensare in realtà di essere Charlie”.

Secondo Vanity Fair, Tex Watson è stato anche “un assiduo frequentatore del Whisky”, il che non è troppo sorprendente dato che il club di Elmer Valentine era ben noto per essere un importante sito di traffico di droga alla fine degli anni ’60. Il frequente collaboratore di Watson, Dean Moorehouse, tra l’altro, proveniva da Minot, nel Dakota del Nord, identificata da Maury Terry come la sede di lunga data di una fazione della Process Church con profondi legami con la base aeronautica di Offutt. Sebbene si tratti di pura speculazione, sembra del tutto possibile che Moorehouse sia servito da capro espiatorio per entrambi i Charlie – sia per Manson che per Watson (lo spacciatore di disinformazione Vincent Bugliosi menziona, forse in modo significativo, Moorehouse solo una volta nel suo trattamento di quasi 700 pagine sul caso Manson, allo stesso modo in cui David Crosby, in gran parte, ignora Vito Paulekas nella sua prolissa autobiografia).

Nella primavera del 1969, anche il trio Wilson, Melcher e Jakobson si avvicina a Bobby Beausoleil. Jakobson fece almeno due viaggi alla Gerard Theatrical Agency per ascoltare i demo registrati da Bobby. L’agenzia, guidata da Jack Gerard, era specializzata nel fornire di ballerine in topless a club squallidi e attori e attrici per riprese di film porno. Il compito principale di Beausoleil con l’agenzia era quello di consegnare auto cariche di ragazze ai club; un bel po’ di quelle ragazze erano appartenenti alla famiglia di Charlie. Nel marzo del 1969, pochi mesi prima di essere arrestato per l’omicidio-tortura di Gary Hinman, Bobby aveva firmato un contratto di songwriting con l’agenzia e aveva iniziato a registrare demo.

Beausoleil accompagnò anche Melcher e Jakobson in almeno due viaggi allo Spahn Movie Ranch, una volta nel maggio del 1969 e poi ancora il mese successivo. Jakobson era un frequente visitatore dello Spahn ed era risaputo che si vantasse di aver tenuto oltre 100 ore di conversazione con il profeta onnisciente noto con il nome di Charles Manson. Gregg ha anche fatto pressioni sulla NBC per girare un film documentario sulla “comune hippie” della famiglia Manson e per un breve periodo la rete fu piuttosto interessata al progetto. Insieme a Dennis Wilson, Jakobson ha anche fatto in modo che Charlie registrasse in uno studio dal nome sconosciuto a Santa Monica; a quella sessione parteciparono anche Terry Melcher, Bobby Beausoleil e molte delle ragazze di Manson.

Tra l’altro, prima che qualcuno la pensi diversamente, la famiglia Manson non aveva certo carenza di musicisti di talento. L’assassino Charles Manson condannato per omicidio era, senza ombra di dubbio, ampiamente considerato dai suoi contemporanei nel canyon come un talentuoso cantante/cantautore/chitarrista. Così come l’assassino condannato Bobby Beausoleil, che aveva suonato con Dennis Wilson, e suonato la chitarra ritmica per la formazione precedente ai Love conosciuta come Grass Roots, conosceva Frank Zappa e aveva visitato la Log Cabin, e in seguito aveva composto e registrato la colonna sonora del film Lucifer Rising di Kenneth Anger. Patricia Krenwinkle, condannata per omicidio, era una chitarrista e cantautrice affermata. Anche l’assassino incriminato Steve “Clem” Grogan era un musicista di talento; in seguito suonò nella banda della prigione messa in piedi da Beausoleil per registrare la colonna sonora di Lucifer Rising. E ancora, i membri della famiglia Brooks Poston e Paul Watkins erano musicisti affermati e Catherine “Gypsy” Share era una virtuosa violinista oltre ad essere una cantante e attrice occasionale (vedasi, ad esempio, Ramrodder, con Bobby Beausoleil e girato parzialmente al – dove se non altro? – Spahn Movie Ranch).

Catherine Share è famosa anche in altri ambiti, compresa la sua azione eroica senza precedenti di alzare l’asticella così in alto sui suicidi dei genitori che nessun altro, anche a Laurel Canyon, è probabile fosse in grado di superarla. Rimasta orfana da bambina a causa del presunto suicidio di entrambi i genitori biologici, Gypsy fu adottata da uno psicologo e da sua moglie. Anche sua madre adottiva si sarebbe poi suicidata, lasciandola alle cure dal padre adottivo. Share è anche nota per essere stata la più grande tra le ragazze di Charlie, aveva quasi ventisette anni all’epoca degli omicidi (la maggior parte delle altre aveva meno di ventuno anni e molte, tra cui la figlia di Dean Moorehouse, Ruth Ann “Ouisch” Moorehouse, erano minorenni). Gypsy viveva con Bobby Beausoleil prima di incontrare e convivere con Manson, e sembrava ricoprisse il ruolo di reclutatrice per entrambi.

Secondo Ed Sanders, Gypsy Share “fece anche in modo che Paul Rothschild, il produttore dei Doors, ascoltasse la musica di famiglia”. Sembra che quasi tutti abbiano avuto l’opportunità di ascoltare la musica della famiglia. Alcune di queste sono state incise nello studio di registrazione casalingo all’avanguardia del Beach Boy, Brian Wilson. Alcune furono registrate da Terry Melcher e Gregg Jakobson allo Spahn Ranch utilizzando uno studio di registrazione mobile. Alcune vennero registrate a Santa Monica. Secondo alcuni rapporti, altre furono registrate in un importante studio di Hollywood. Probabilmente vennero fatte anche altre registrazioni, anche se a nessuno di loro piace davvero parlare di questi argomenti. Gregg Jakobson registrò molte delle sue conversazioni interminabili con Charlie, ma come con le registrazioni demo fatte da Dennis Wilson, a tutti loro piace far finta che tali registrazioni siano state perse o distrutte o non siano mai esistite.

Anche The Family è stato girato allo Spahn Ranch da Melcher. I membri della famiglia hanno anche girato una vasta quantità di “filmati amatoriali” che molti testimoni affermarono includessero orge familiari e film snuff con rituali. Una grande quantità di attrezzatura fotografica e film della NBC venne trovata in possesso dalla troupe eterogenea di Charlie, che fu dichiarata essere rubata. Sembra probabile, tuttavia, dato il noto coinvolgimento dell’emittente con la famiglia, che l’attrezzatura sia stata fornita loro in modo da poter filmare le loro imprese.

Quando non usciva con Charlie, Tex e Bobby, Terry Melcher trovava anche il tempo per produrre i dischi che per primi catapultarono i Byrds alla fama: “Mr. Tambourine Man” e “Turn, turn, turn”. Il primo, registrato nel gennaio 1965 e pubblicato pochi mesi dopo, fu il disco che annunciava al mondo l’arrivo di una nuova generazione di musica: il folk-rock. È stato creato, semplicemente, prendendo in prestito dai libri di canzoni delle leggende popolari (principalmente Bob Dylan e Pete Seeger) e poi suonando quelle canzoni su apparecchiature amplificate. Lo stesso Dylan seguì l’esempio non molto tempo dopo, al Newport Folk Festival nel luglio 1965, con grande costernazione della moltitudine di fan del folk radunatasi.

In Hotel California, Barney Hoskyns scrive che i Byrds furono, fin dall’inizio, “concepiti come un gruppo rock and roll elettrico”. Ciò che Hoskyns non chiarisce davvero, però, è chi fu esattamente colui che concepì inizialmente questa band estremamente influente in questi termini. Sicuramente non furono gli stessi membri della band a decidere che sarebbero stati i pionieri di un nuovo genere musicale, dal momento che quasi certamente avevano le mani impegnate giusto per imparare a suonare i propri strumenti.

Probabilmente sarebbe un po’ più accurato dire che i Byrds fossero stati inizialmente concepiti come un gruppo folk-rock elettrico. Nel luglio del 1966, tuttavia, quando la band pubblicò il suo terzo album, che includeva “Eight Miles High”, scritto da Gene Clark, si trasformò in qualcosa di diverso e così facendo aiutò a fare da apripista ad un altro genere musicale: il rock psichedelico. Con il subentrare successivo di Gram Parsons e la crescente influenza di Chris Hillman, i Byrds si sarebbero poi trasformati in una band country-rock, contribuendo così alla nascita anche di quel genere musicale.

Secondo la leggenda del rock ‘n’ roll, i primi due Byrd a mettersi insieme furono James Joseph McGuinn III e Harold Eugene Clark. McGuinn era originario di Chicago, figlio degli autori di best-seller James e Dorothy McGuinn. Jim aveva suonato con Bobby Darin, i Limeliters e il Chad Mitchell Trio, ed era considerato un chitarrista di talento. Nel 1962, lasciò il Chad Mitchell Trio e lavorò per un periodo a New York come musicista di studio, prima di ascoltare il richiamo che molti altri sembravano sentire e dirigersi verso Los Angeles. Una volta lì, non perse tempo nel fare amicizia con Gene Clark.

Clark era nato a Tipton, Missouri, il secondogenito di una famiglia di tredici fratelli. Cantautore e cantante di innegabile talento, Clark incise il suo primo disco con un’accoppiata rock ‘n’ roll locale quando aveva solo tredici anni. In seguito si unì ai New Christy Minstrels, un ensemble vocale conosciuta principalmente durante il suo periodo per la canzone di successo “Green, Green”. Come tanti altri, tuttavia, Gene si ritrovò presto a fare le valigie per – dove secondo voi? – Los Angeles, dove ha incontrato l’appena arrivato Jim McGuinn. Il duo folk appena formato aggiunse presto una terza voce al mix: il nostro vecchio amico David Crosby, che precedentemente era stato il cantante dei Balladeers di Les Baxter.

Crosby invitò il manager Jim Dickson, con il quale aveva fatto alcune sessioni da solista nel 1963. L’anno prima, Dickson aveva prodotto un album omonimo per una band nota col nome di The Hillmen, con un giovane mandolinista di San Diego di nome Chris Hillman. Hillman aveva inciso il suo primo album, con una band conosciuta come Scottsville Squirrel Barkers, mentre era ancora al liceo. Era un giovane musicista bluegrass molto apprezzato ed era generalmente considerato un virtuoso del mandolino – che immagino sia il motivo per cui Jim Dickson lo ha scelto per interpretare la parte del bassista nella prima band folk-rock al mondo. E come già sappiamo, Hillman aveva appena avuto fortuna in alloggi di lusso proprio nel cuore di quello che sarebbe diventato l’epicentro della comunità musicale, quindi era pronto per diventare una rock star.

Cresciuto in un ranch a San Diego, Hillman si trasferì da solo a Berkeley quando aveva solo quindici anni, apparentemente per prendere lezioni private di mandolino. Più o meno nello stesso periodo, suo padre si sarebbe, secondo quanto riferito – rullo di tamburi – suicidato. Questi due eventi strettamente allineati ebbero, immagino, un profondo impatto sul giovane musicista.

Hillman alla fine divenne un abile bassista e una figura importante nel movimento country-rock partorito da Laurel Canyon. Come molti altri con quella propensione, Hillman era stato un grande fan di Spade Cooley durante i suoi anni di formazione e in seguito fece menzione a Cooley come di grande influenza sul suo percorso musicale. Immagino che la maggior parte dei lettori non abbia familiarità con la storia del “King of Western Swing”, il che è un po’ un peccato perché come sono solite andare, è di quelle buone, quindi divaghiamo brevemente adesso e incontriamo l’uomo che è stato spesso citato come uno dei padri del country-rock.

Per tutti gli anni ’40 e ’50, Donnell Clyde “Spade” Cooley è stato un famoso musicista e direttore d’orchestra locale. I suoi spettacoli settimanali al Redondo Beach Pier (che era abbastanza vicino alla casa della mia infanzia, tra l’altro, che io e i miei amici di tanto in tanto ci recavamo lì in bicicletta) potevano attirare fino a 10.000 calorosi fan, pochi dei quali sapevano del suo alcolismo, del temperamento violento o del precedente arresto per tentato stupro. La sua popolarità alla fine gli è valsa il suo programma televisivo locale, The Spade Cooley Hour. La sua carriera, tuttavia, ebbe una brusca fine il 3 aprile 1961, quando torturò e uccise la sua giovane moglie, Ella Mae Cooley, costringendo la figlia quattordicenne a guardare inorridita.

Secondo le trascrizioni del tribunale, Ella Mae aveva trascorso molto tempo in compagnia di due uomini, identificati come Luther Jackson e Bud Davenport, che lavoravano entrambi nella struttura di ricerca medica ramificata e infestata dalla CIA presso l’UCLA. Il giorno della sua morte, Ella Mae prese la decisione piuttosto audace di informare Spade che i due uomini l’avevano iniziata al culto del “libero amore” e che aveva deciso di rinunciare alla sua famiglia e a tutti i suoi beni per unirsi al gruppo, che stava per acquistare un terreno vicino all’oceano per costruire e gestire un complesso privato.

La risposta di Spade Cooley alla dichiarazione di sua moglie fu quella di picchiarla brutalmente, calpestarla e strangolarla a morte, ma solo dopo averla ustionata ripetutamente con una sigaretta accesa. Tutto questo è stato testimoniato dalla figlia Melody, alla quale suo padre disse “ora mi guarderai mentre uccido questa puttana”. Dopo averlo fatto, Spade poi chiese a sua figlia se pensava che Ella Mae fosse davvero morta, aggiungendo: “Beh, vediamo se lo è”. Ha quindi proceduto ad ustionare ripetutamente il suo corpo esanime con un’altra sigaretta accesa, fino a quando non fu apparentemente convinto che fosse realmente morta.

A differenza di tanti altre celebrità sospettate di omicidio, Cooley fu condannato per omicidio di primo grado e a scontare l’ergastolo. Fu mandato presso la struttura piuttosto nota di Vacaville dove prestò servizio otto anni prima che gli venisse offerta la libertà vigilata anticipata. Poco prima del suo rilascio programmato, organizzò un concerto di bentornato il 23 novembre 1969 a Oakland per il quale i suoi carcerieri avevano accettato di rilasciarlo con un pass di tre giorni. Secondo quanto riferito, il concerto fu un enorme successo e sembrava che la stella di Cooley stesse per brillare ancora una volta dopo il suo atteso rilascio di prigione. Ma non è proprio così che finisce questa storia; al contrario, Cooley tornò nel suo camerino subito dopo lo spettacolo dove morì puntualmente, concludendo così la saga di Spade Cooley e permettendoci di riprendere da dove avevamo lasciato…

…a dire il vero, facciamo un’altra breve deviazione adesso e possiamo notare che a distanza di poco tempo dopo l’uscita prevista di Spade Cooley, un altro personaggio periferico in questa storia decise anch’esso che potesse essere una buona idea picchiare sua moglie. “Humble” Harve Miller era un DJ popolare sulla stazione di musica pop n. 1 di Los Angeles in quell’epoca, KHJ sul quadrante AM. Durante la seconda metà degli anni ’60, Miller è stato un altro dei musicisti che contribuì a lanciare la carriera delle band di Laurel Canyon, trasmettendo i loro nuovi singoli in radio. Ma poi lui, come Cooley, uccise sua moglie ed venne mandato in prigione. Inoltre, come Cooley, gli fu concesso il rilascio anticipato. Ma a differenza di Spade, Miller riprese con successo la sua carriera. E adesso, finalmente, possiamo tornare alla nostra storia…

A metà del 1964, il nucleo di quelli che sarebbero diventati i Byrds si era formato con la collaborazione di McGuinn e Clark. I due insieme, avrebbero fornito alla band il suo caratteristico suono di chitarra a 12 corde, i suoi due cantanti solisti e (nei primi anni, almeno) i suoi migliori cantautori. Poi è arrivato David Crosby, che aggiunse poco più che l’armonia vocale, almeno nei primi due album, ma che sembra aver ampiamente dirottato la band con l’aiuto del manager Jim Dickson, aggiungendo il finto bassista (ma vero musicista) Chris Hillman. Crosby poi completò la band inserendo il falso batterista Michael Clarke.

Clarke come Michael Dick era nato a Spokane a Washington. A diciassette anni, Dick scappò di casa e fece l’autostop nella terra degli incantesimi conosciuta come California, diventando a quanto pare Michael Clarke lungo il tragitto. L’anno era il 1963. Secondo la storia del rock raccontata da David Crosby, Clarke e Crosby si sono incontrati a Big Sur, che casualmente è la sede del famigerato Esalen Institute (dove i CSNY suoneranno alcuni anni dopo). Un anno dopo, l’adolescente vagabondo senza esperienza alla batteria si trovò ad interpretare il ruolo del batterista nella band progettata perché fosse la risposta americana ai Beatles. Secondo Crosby, il primo indirizzo di Los Angeles di Clarke è stato la casa di Terry Melcher.

La band, ora al completo, si battezzò prima Jet Set e poi Beefeaters, registrando anche un singolo meno memorabile sotto quest’ultimo appellativo, prima di stabilirsi definitivamente sui Byrds. Prima della fine del 1964, Jim Dickson aveva firmato un contratto con la band con la Columbia Records. Come racconta Barney Hoskyns in Waiting for the Sun, “L’ovvia inettitudine di Michael Clarke e l’instabilità della maggior parte degli altri erano ancora un problema quando Jim Dickson fece firmare la band con la Columbia a novembre. [Furono] assegnati al produttore dello staff Terry Melcher …”

Quell’incarico, sembrerebbe, fu piuttosto fortuito dato che lo spazio per le prove della neonata band si trovava proprio nello stesso studio del seminterrato in cui Melcher si intrufolò mentre era al liceo. Appena due mesi dopo aver firmato con la Columbia, la band, o meglio i suoi surrogati, erano già in studio a registrare “Mr. Tambourine Man”, su insistenza di Jim Dickson. Nonostante le obiezioni di vari membri della band, secondo quanto riferito, Dickson spinse molto affinché la canzone fosse il primo singolo della band. Il 26 marzo 1965, appena due mesi dopo aver preteso la stesura delle parti strumentali di “Mr. Tambourine Man”, i Byrds suonarono il loro primo vero spettacolo dal vivo, come primo atto nel rinnovato e riaperto nightclub di Ciro’s.

Ovviamente non ero lì, quindi non posso dirlo con certezza, ma mi sbilancerò su questo e immagino che una band la cui intera sezione ritmica stesse giusto imparando a suonare i propri strumenti probabilmente non mise su prestazioni molto convincenti. A quanto pare i Byrds fecero un altro spettacolo dal vivo prima dell’apertura del Ciro’s, anche se la natura di quello spettacolo pare essere controversa (o probabile ci fossero due spettacoli precedenti). Secondo Jim Dickson, “Il primo concerto pubblico dei Byrds è stato organizzato dalla madre di Lenny Bruce, Sally Marr. Trovò loro un ingaggio all’assemblea di mezzogiorno del Los Angeles City College, per mezz’ora. Secondo Carl Franzoni e vari altri, tuttavia, fu Vito Paulekas ad organizzare il primo spettacolo dal vivo dei Byrds, in una sala in affitto su Melrose Avenue solo un giorno o due prima dello spettacolo presso il Ciro’s.

In ogni caso, “Mr. Tambourine Man” fu rilasciato circa un mese dopo che la band ebbe il suo grande debutto pubblico al Ciro’s e la scena musicale di Los Angeles non fu più la stessa. In poco tempo, club grandi e piccoli iniziarono a spuntare lungo tutta la favolosa Sunset Strip e le band si riversarono fuori da Laurel Canyon per suonarvici. Come ha ricordato Terry Melcher, “i bambini venivano da ogni parte. Successe tutto in poco tempo. Un giorno non potevi più guidare. Successe da un giorno all’altro: era impossibile guidare sulla Strip”.

Ma presto sarebbe cambiato. Nell’estate del 1967, la mitica Summer of Love, la scena dei club sulla Strip stava rapidamente per concludersi. Era stata distrutta, deliberatamente o meno, da alcuni dei principali attori che l’avevano creata: Terry Melcher, produttore della prima band della scena; Lou Adler, socio in affari del proprietario del club Elmer Valentine; e John Phillips, leader dei The Mamas and the Papas e compositore di canzoncine come “California Dreaming” e “If You’re Going to San Francisco”. Fu a causa del Monterey Pop Festival, che si tenne il 16-18 giugno 1967, ad affossare la scena del Sunset Strip. Le band che avevano riempito i club divennero, letteralmente da un giorno all’altro, troppo importanti per suonare in luoghi così appartati. Nel corso del decennio successivo, le band di Laurel Canyon si spostarono rapidamente dai club alle sale da concerto alle enormi arene sportive. Ma succede così, suppongo, bisogna superare se stessi.

Quanto ai Byrds, andarono avanti per molti anni, anche se con numerosi cambi di personale. Il primo ad essere eliminato fu l’uomo che molti ritengono fosse il membro più talentuoso del gruppo, Gene Clark, che abbandonò nel marzo del 1966, appena un anno dopo che la band salì sul palco del Ciro’s. Clark è stato anche il primo Byrd originario a morire, il 24 maggio 1991, a soli 46 anni, secondo quanto riferito a causa di un’ulcera sanguinante. Due anni e mezzo dopo, il 19 dicembre 1993, anche Michael Clarke morì quando il suo fegato andò in pezzi. Entrambi i decessi furono attribuiti all’alcolismo cronico.

Jim McGuinn, che rimase un Byrd nonostante numerose formazioni di band, si unì alla setta religiosa Subud nel 1965. Due anni dopo, su consiglio del fondatore del culto, cambiò il suo nome in Roger. Un decennio dopo, divenne un cristiano rinato. Allo stesso modo, Chris Hillman divenne un cristiano evangelico negli anni ’80, ma in seguito passò alla fede greco-ortodossa. Hillman suonò in varie formazioni dei Byrds, con i Flying Burrito Brothers di Gram Parson, e nel secondo tentativo fallito di David Geffen di creare una superband, nota come Souther, Hillman, Furay. David Crosby, ovviamente, lasciò i Byrds e divenne 1/3 della prima superband di David Geffen, Crosby, Stills & Nash. Ad oggi passa principalmente il suo tempo a inseminare lesbiche e occasionalmente a riunirsi con ex compagni di band.

Jim Dickson e Terry Melcher continuarono a lavorare con alcuni dei Byrds, in particolare Gram Parsons e Chris Hillman. Melcher strinse un legame particolarmente forte con il suo compagno “figlio del fondo fiduciario”, Gram Parsons, così come con John Phillips, a volte compagno di Melcher. Sia Melcher che Phillips, ovviamente, conoscevano Charlie Manson (Melcher ne parlava entusiasta di lui con Ned Doheny), il cui ex compagno di prigione, Phil Kaufman, era il road manager (e il crematore) di Parsons. Sono abbastanza sicuro di averlo già menzionato, ma quello che non ho ancora detto in questa narrazione è che il road manager dei Doors, Bill Siddons, una volta è stato un amante della mansonita Lynette “Squeaky” Fromme.

Le impronte digitali della famiglia, come di consueto, possono essere trovate in quasi ogni angolo della scena di Laurel Canyon.

Continua…

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