SPECIALE RAPPORTO SUGLI ATTENTATI DELLA MARATONA DI BOSTON (PARTE X)

Fonte: Center For An Informed America

Di Dave McGowan
11 giugno 2013

Prima che mi distragga, cosa che cercherò di non ripetere, avevamo interrotto la prima serie di immagini della raccolta di Thorndike. In quelle immagini, abbiamo potuto osservare che inizialmente ci fosse una nuvola di fumo molto densa ma piuttosto localizzata che circondava il piccolo assembramento di presunte vittime. Aveva iniziato a schiarirsi in pochi secondi, permettendoci una visione abbastanza chiara della scena.

Se si torna indietro e si riosservano quelle prime cinque immagini, si noterà anche che, dalla seconda foto in poi, è possibile notare varie persone alzare lo sguardo in alto verso i piani superiori dell’edificio di ottici. E si vedrà, in primo piano nel quarto e quinto fotogramma, il nostro amato medico del pronto soccorso multistatale, il dottor Panter. Dal momento che non saremo in grado di monitorare cosa stesse succedendo tra le vittime, seguiremo principalmente i movimenti e le attività di alcuni dei soccorritori all-star, come il dottor Panter, il dottor Levine e, naturalmente, Carlos Arredondo.

Terremo d’occhio anche alcune donne che mi piace chiamare le Scream Queens, inclusa la ragazza dalle taglie-forti con la felpa marrone che inizialmente è in piedi contro la recinzione temporanea proprio di fronte a Jeff Bauman e compagni. Poi c’è la donna più anziana con il gilet rosa e la ragazza con il cappotto a scacchi bianchi e neri. Apparentemente tutte e tre si trovavano su quello che avrebbe dovuto essere il “punto zero” dell’esplosione, ma nessuna delle tre sembra essere stata ferita. A differenza di altri che sono rimasti illesi, tuttavia, sono restate sulla scena fino alla fine, vagando liberamente e agendo di conseguenza inorridite da ciò che stavano guardando.

Sarà anche di interesse un tizio con un cappello giallo acceso che chiameremo il regista, anche se ovviamente non saprei quale fosse il suo vero ruolo. Come in precedenza, andremo a guardare solo ogni altra immagine della raccolta di Thorndike. E alterneremo immagini a pieno formato e ritagli che ci avvicineranno all’azione. In questo primo scatto, sostanzialmente riprendiamo da dove eravamo rimasti. Una delle nostre Scream Queens è chinata nella zona in cui Campbell sarebbe in condizioni critiche. La nostra visuale sugli altri è bloccata dal montante della finestra. Panter, in basso a destra, si sta allontanando dal luogo dell’esplosione.

Nella prossima immagine, poco è cambiato. Possiamo vedere due delle nostre Scream Queens. Possiamo anche vedere che il dottor Panter ha iniziato ad allontanarsi dalla scena. Abbiamo appena iniziato questo percorso e già sta contraddicendo la sua storia di eroismo spesso raccontata.

Ora ci addentriamo per uno sguardo più da vicino e troviamo un curioso assembramento di persone: le presunte vittime sono disposte in un cerchio quasi perfetto, con una barriera umana allestita proprio dietro di loro. La Scream Queen contro la barricata sembra fare il suo lavoro. L’altra è ancora alle prese con qualunque cosa stesse facendo. Il regista può essere scorto all’interno della barriera umana. Nicole è seduta di fianco ad Hoody, ma presto se ne andrà. Non sono visibili vittime sulla sinistra lungo la recinzione temporanea, ma la situazione presto cambierà.

Nella prossima immagine a pieno formato, osserviamo che Panter sta continuando ad allontanarsi dalla scena. Notiamo anche che la nuvola di fumo iniziale attorno al cerchio intorno alla vittima si sia diradata completamente, ma c’è una nuvola di fumo molto più grande in arrivo. Alcuni degli spettatori continuano a guardare in alto verso la presunta fonte di quel fumo. Possiamo anche vedere chiaramente che il cerchio attorno alla vittima è fiancheggiato su entrambi i lati da gruppi di persone immobili.

Tornando alla modalità primo piano, possiamo osservare che mentre un certo numero di persone della barriera umana sembra adeguatamente inorridito dall’apparente carneficina, nessuna di loro si è spostata dalla posizione per fornire qualche aiuto. Se dobbiamo credere al fatto che la “bomba” sia esplosa nel mezzo del cerchio attorno alla vittima, tra l’altro, non c’è alcuna indicazione che lo faccia pensare in nessuna di queste immagini. La carta e altri detriti leggeri che avrebbero dovuto essere spazzati via dall’area ricoprono ancora il terreno e non vi sono indicazioni di bruciature o altri danni alla pavimentazione e nessun segno dei resti di uno zaino, che le autorità affermano di aver recuperato da almeno uno dei due siti.

Nell’inquadratura successiva, la Scream Queen in rosa è ancora chinata, mentre lavora diligentemente per fare qualunque cosa stia facendo. Osserviamo anche le tre persone anziane in primo piano al centro. La donna in rosso, come abbiamo già visto, verrà fatta sfilare su una sedia a rotelle con le gambe, la mano e il viso insanguinati. Qui è con un tizio più anziano con una giacca rossa e un altro tizio più anziano con una giacca gialla, di cui abbiamo detto nel mio ultimo articolo essere stato portato via su una barella. Tutti e tre qui sono seduti e sembrano in ottima forma.

Successivamente vediamo che le Scream Queens sono ancora al loro posto e quella con il giubbotto rosa è ancora preoccupata per qualsiasi compito sia a portata di mano. Il regista ora sta cominciando ad avvicinarsi alla scena. Lo stesso sta facendo, a sinistra, un tizio con la testa rasata, occhiali da sole e una felpa scura con cappuccio. Anche lui si aggirerà per la scena dando l’impressione di non offrire alcun aiuto a nessuno.

Allontanandoci dalla visuale di nuovo, osserviamo che una nuvola di fumo molto più grande si sta per depositare sulla scena. La Scream Queen con la felpa marrone si sta finalmente allontanando dalla recinzione. Quella con il giubbotto rosa sta ancora facendo qualcosa. La terza Scream Queen è ora visibile nella parte in basso a destra dell’immagine.

Le immagini di Thorndike si concludono con la scena ancora una volta oscurata dal fumo, offrendoci poche indicazioni di ciò che stia accadendo per terra.

Abbastanza convenientemente, le foto di Tang sembrano riprendere pochi secondi dopo il punto in cui si è conclusa la carrellata di foto di Thorndike. Non c’è sovrapposizione di immagini, privandoci della possibilità di confrontare le immagini della stessa scena scattate con due fotocamere diverse. Avere quella possibilità, ovviamente, avrebbe reso molto più facile rilevare qualsiasi manipolazione delle immagini. Ad ogni modo, nella prima foto di Tang post-esplosione, il cerchio attorno alla vittima è completamente avvolto dal fumo. Possiamo però vedere che il Dr. Panter, insieme al resto degli spettatori che erano in piedi vicino a lui, continuava ad allontanarsi dalla scena.

Nell’immagine successiva, Panter prosegue ancora la sua uscita dalla scena guardandosi dietro verso lo stesso luogo di cui tutti gli altri sembrano essere affascinati. Il tizio in piedi da solo lungo la recinzione con la giacca nera, grosso modo al centro dell’inquadratura, sembra anche lui essere interessato a qualcosa lassù. Il regista, appena visibile, si sta muovendo lungo la ringhiera verso il cerchio attorno alla vittima.

Passando alla terza immagine di Tang, incontriamo già un problema significativo: sebbene Tang abbia indicato che questo scatto è stato catturato solo quattro secondi dopo il precedente, si è chiaramente spostato in una posizione diversa. Ora la fotocamera è ad un’altezza inferiore e anche l’angolo di visione è ovviamente cambiato. Prima non potevamo vedere dietro l’angolo dell’edificio, ma adesso è possibile. Non ho idea di come il signor Tang abbia potuto cambiare sostanzialmente la sua posizione di osservazione senza perder tempo.

Si può vedere il Dr. Panter che esegue una classica mossa che abbiamo già visto tutti quando qualcuno vuole staccarsi da un gruppo senza dare nell’occhio; sta deliberatamente indugiando affinché tutti non lo abbiano superato. Ma dal momento che si presume sia un medico del pronto soccorso e poiché è chiaramente in corso un’emergenza medica, perché dovrebbe essere così subdolo nell’avvicinarsi alla scena? Perché non si è precipitato lì immediatamente, come ha affermato nelle interviste? È probabile che, se continuiamo a monitorarlo, scopriremo la risposta a questo quesito.

In un altro punto della scena, la Scream Queen con la felpa marrone si avvicina al regista. La Scream Queen con il cappotto a scacchi è diventata a tutti gli effetti, come ci si aspetterebbe, una Scream Queen. E il tipo calvo con la felpa scura si sta avvicinando alla cerchia Nicole/Hoody/Jeff/Mery. A proposito, la maggior parte delle persone in primo piano in questo scatto vi sembra stiano fuggendo in fretta e furia da una situazione pericolosa per la vita?

Andando ora a dare un’occhiata più da vicino, notiamo che il regista sta osservando con calma la scena. Una delle Scream Queens è proprio dietro di lui, che fa quello che sono solite fare le Scream Queens. Un’altra delle Scream Queens è al centro dell’immagine, anche lei a fare quello che fanno le Scream Queens. La terza è ancora a gironzolare vicino alla posizione di Campbell. Nel frattempo, il tizio con il cappuccio scuro sta correndo in mezzo alla scena, mentre tiene qualcosa nella mano destra. E il dottor Panter è attualmente fuori dall’inquadratura.

Allontanandoci dalla visuale, ora possiamo vedere perché il dottor Panter era così subdolo nell’indietreggiare; in realtà non si sta dirigendo verso la cerchia delle vittime; sta camminando verso gli edifici. Possiamo anche notare che, quando il fumo ha iniziato a diradarsi, la maggior parte dei partecipanti della barriera umana se l’è svignata sotto la copertura della nuvola di fumo. Le nostre tre Scream Queen sono comunque rimaste, facendo ciò che sanno fare meglio.

Zoomando di nuovo, ci viene offerto lo spettacolo di due delle Scream Queens che corrono in giro urlando senza una ragione apparente. Continueranno a farlo per molti altri minuti. Abbiamo anche intravisto il Dr. Panter che osserva la scena appena prima di infilarsi nell’edificio di ottici. Il regista continua a osservare con aria distaccata la scena, apparentemente ignaro del fatto che ci siano presunte vittime che giacciono proprio ai suoi piedi.

Nell’immagine successiva, abbiamo più o meno la stessa situazione, anche se senza la presenza di Panter nell’inquadratura. Come dimostrano questi scatti, Tang stava effettivamente scattando abbastanza velocemente, alla velocità di un fotogramma ogni due o tre secondi. Il problema però è che il suo tasso medio è molto più basso di quest’ultimo, principalmente perché ci sono alcune grosse lacune nella sequenza di foto, come vedremo mentre proseguiamo. Mi sembra più che un po’ strano che un tizio che a tratti scattava a 20-30 fotogrammi al minuto, come ci si aspetterebbe, improvvisamente decidesse di non darci quasi nulla per quasi un minuto intero, ma passeremo a quello successivo.

Nell’immagine finale di questo articolo, notiamo il piede e la parte inferiore della gamba di Panter mentre sgattaiola nell’edificio di ottici. Niente di sospetto in questo, suppongo. Sono sicuro che aveva questioni importanti da fare lì dentro. Forse aveva un appuntamento per farsi montare degli occhiali nuovi. O forse c’erano davvero delle persone gravemente ferite all’interno. O probabilmente voleva vedere se stessero già prendendo le misure per sostituire il vetro del negozio. In un altro punto della scena, i corpi sono ora allineati lungo la ringhiera, il regista si sta spostando al centro della scena, il nostro eroe cowboy sta scavalcando l’impalcatura e il tizio in blu pare non volere estranei sulla scena.

È tutto per ora. Tornerò presto con la prossima puntata per continuare a lavorare sulla scena completamente ridicola che si è svolta nel primo luogo dell’esplosione. Tutte queste immagini però, anche in forma ridotta, mi causeranno dei seri problemi di banda, e il mio sito, come avrete notato, non è tanto ben finanziato. Perciò, anche se non sono solito chiedere, sarebbe molto apprezzato se un paio di voi potesse gettare uno spicciolo nel salvadanaio sulla mia home page. Grazie in anticipo se vi sentite inclini a farlo. E grazie a tutti i miei lettori per aver sostenuto e difeso il mio lavoro.

Continua…

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